Anna, Giovanna, Mihaela, Giulia, Natalia: i nomi delle donne vittime di femminicidio scorrono davanti agli occhi di tutti nelle cronache giornaliere e rappresentano l'acme della violenza, la parte più feroce e sanguinaria del fenomeno. Ma la violenza sulle donne è un tema molto più ampio, che ha origine nella società patriarcale e si estrinseca in varie manifestazioni, più o meno appariscenti. C'è la violenza fisica, quella sessuale, psicologica, economica. La violenza sulle donne, inoltre, non si realizza solo per mano dell'uomo maltrattante, ma è anche quella che si manifesta, in maniera più subdola e più difficile da percepire, nella risposta sbagliata o carente del sistema e delle istituzioni a questa piaga, ad opera di quei magistrati, avvocati, assistenti sociali, rappresentanti dei media impreparati e incompetenti sul tema. Che cosa può fare la società civile per eliminare questo fenomeno e aiutare le donne a sentirsi accolte e supportate? E cosa può fare per evitare che le donne siano vittime due volte, per mano dei loro carnefici ma anche di quelle strutture sociali che dovrebbero aiutarle?
Nasce per tentare di rispondere a queste domande L’ebook dal titolo "“#hodettono . Tribunali, media e servizi sociali: quando la donna è vittima due volte", realizzato da Alley Oop - Il Sole 24 Ore nell’ambito del progetto europeo Never Again.
L’ebook si concentra sul tema della vittimizzazione secondaria: le donne colpite da violenza maschile si trovano a diventare vittime due volte anche nelle aule dei tribunali, quando hanno il coraggio di denunciare e la responsabilità della violenza viene addossata a loro stesse, quando vengono allontanate dai loro figli perché “non li hanno saputi difendere dalla violenza del padre”. Vittime due volte, di chi diceva di amarle e delle istituzioni che dovevano proteggerle. Vittime due volte nei media, quando il punto di vista è sempre quello dell’uomo maltrattante e mai quello della donna, quando con le parole e con le immagini si cerca di giustificare (con la “gelosia” o con il “raptus” per esempio) l’uccisione di una donna in quanto donna, quando il titolo diventa sensazionalistico, quando il racconto si fa romanzo. Ecco perché è dalle istituzioni, dal confronto con quanto funziona (e non) negli altri Paesi europei, dagli interventi legislativi necessari e dalla adeguata formazione che passa il necessario cambiamento culturale che può contribuire a sconfiggere la piaga della violenza di genere.
Il progetto Never Again (2020-22), co-finanziato dal Programma Diritti, Uguaglianza e Cittadinanza dell'Unione Europea, è coordinato dall'Università della Campania Luigi Vanvitelli in partnership con: Il Sole 24 Ore, D.i.Re - Donne in rete contro la violenza, Prodos Consulting, la compagnia teatrale M.A.S.C. e l'associazione Maschile Plurale.
L'e-book è disponibile sul sito del Sole 24 Ore gratuitamente:
“#hodettono. Tribunali, media e servizi sociali: quando la donna è vittima due volte”